Il progetto rappresenta per noi il processo di interazione tra uomo ed ambiente, tra forma ed uso, tra le persone ed i luoghi. La sintesi e l’equilibrio di questi rapporti conferiscono valore alla disciplina architettonica e alla tecnica, che risulterebbero in caso contrario fini a se stesse.

Per raggiungere questo fine è necessario conoscere i fruitori del progetto, tramite una conoscenza fondata su una relazione diretta con coloro che useranno l’opera realizzata.  Ogni volta riconoscendo ed incarnando esperienze personali fatte di vita e di conoscenza, di aspettative, di desideri ed emozioni.

E’ l’uso che definisce se una forma, una dimensione, un materiale, una luce, un colore, sono adeguati o meno; se l’architettura è adeguata o meno. Un uso che non è funzionalismo ma che funziona, che permette di rapportarsi con l’ambiente e di comunicare con esso.

Abitante e luogo abitato diventano così binomio non scindibile, contribuendo a plasmare, a formare ed a sformare l’ambiente ed il luogo in cui vive.

E’ proprio a partire dalla consapevolezza di agire sui luoghi che abbiamo posto l’ecologia e la sostenibilità al centro dei nostri progetti. La relazione uomo-ambiente è quindi vista come punto di partenza e di arrivo del percorso progettuale: è infatti insito nell’ecologia lo studio dei luoghi e dell’ambiente naturale ed antropizzato e nella sostenibilità la necessità di non compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze.

Per fare questo è necessario prendersi cura del progetto medesimo, dall’ideazione alla realizzazione e alla continuità nel tempo, favorendo l’interazione fra diverse discipline: dall'architettura sostenibile alla sostenibilità esecutiva, la tecnica e la tecnologia divengono gli strumenti per plasmare l’ambiente e farlo relazionare con i suoi fruitori.

In questa ottica, tutte le discipline che costituiscono il bagaglio di conoscenza costruito dallo studio durante questi anni concorrono alla progettazione nel senso sopra espresso. In particolare, viene posta particolare cura alla scelta della tecnologia costruttiva (tradizionale ed innovativa), alla possibilità di movimento e di fruibilità (“design for all”), al comfort e al benessere, al risparmio energetico e alla sicurezza.

La progettazione integrata non è così esercizio meramente autoreferenziale, ma, muovendo dalle premesse sopra descritte, consente la “materializzazione” dell’idea.